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      Dopo le pur troppo solide prove della mia insufficienza, eccone alcuna dell'impaziente mio desiderio di non esserle affatto inutile. Subito letta la sua lettera io mi proposi di raccomandar questo maneggio al signor conte di Canale ministro di Sardegna, cavalier degnissimo per dottrina, per destrezza e per credito, e mio sicurissimo amico: ma dove io m'era promesso un soccorso, trovai sventuratamente un rivale; poiché, prevenuto da altri uffici, egli avea già da tre settimane innanzi dati i primi suoi passi a favore d'altro soggetto. Caduto da questa speranza andai alla Cancelleria di Stato per prender ivi almeno l'altezza del polo e saper dove volger la prora in un mare a me del tutto fin'ora ignoto. Ivi dal signor conte Sperks, capo del Dipartimento degli affari d'Italia, seppi il terribil conflitto de' protettori che ha qui risvegliato la vacanza di cotesto impiego: seppi che la nota canonica dei tre nominati della Repubblica non era ancor giunta; ma che già era palese che un signor Monti e un signor Seriman erano in essa i compagni del signor conte suo consorte, il quale per altro vi occupava il primo luogo: e mi asserì con somma mia consolazione che il merito di lui era qui assai noto, ed in ottimo aspetto appresso al Ministero ed alla Corte. Volli in quell'istante introdurmi a parlarne al signor principe Kaunitz, ma l'amico consigliere mi risparmiò l'inutile ufficio, incaricandosi esso di compirne la formalità, e dicendomi che questo affare non era di ragione della Cancelleria di Stato ma del Dicastero camerale, al quale presiede il signor conte di Hatzfeldt.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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