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      Addio. Questa risponde alla vostra del 10 del cadente. Vi abbraccio con l'appendice e sono.
     
     
     
      1845
     
      A PROSPERO BETTI - ROMA
     
      Vienna 12 Marzo 1770.
     
      Ho ragionevolmente temuto, gentilissimo signor abate, che il dolce suono delle lodi delle quali ed in prosa ed in rima vi è piaciuto troppo parzialmente di ricolmarmi, potesse per avventura essere stata la più efficace cagione del piacere che ho provato nella lettura del nobile componimento da voi cortesemente inviatomi: ma avendone a bello studio più volte esaminata la chiara ed armoniosa elevazione dello stile, la frequenza e la vivacità delle immagini e la giudiziosa concinnità del tutto, mi sono ad evidenza convinto che il mio primo giudizio non si era punto risentito delle seduzioni dell'amor proprio. Me ne congratulo con esso voi, che in questo breve saggio avete assai dimostrato fin dove potreste, volendo, sollevarvi in Parnaso. Me ne congratulo con me stesso, che mi trovo arricchito d'un fautore così pregiabile. Mi auguro le occasioni onde accreditare appresso di voi la sincerità della mia stima e della mia riconoscenza, e frattanto invariabilmente mi dico.
     
     
     
      1846
     
      A BALDASSAPE PAPADIA - NAPOLI
     
      Vienna 12 Marzo 1770.
     
      Dopo aver avuto ricorso all'oracolo del nostro secolo, cioè al dottissimo signor Martorelli, al quale io stesso ricorrerei per essere illuminato in qualunque più malagevole inchiesta letteraria, con qual coscienza viene V. S. illustrissima a cercar da me erudite notizie su i sacrificii degli antichi? Vuol ella tentarmi di temerità? o intende divertirsi obbligandomi a schiccherar de' fogli con grave mio incomodo e senza profitto d'alcuno?


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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