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      Mi conservi intanto l'invidiabile sua parzialità e mi creda ad ogni prova.
     
     
     
      1851
     
      A SAVERIO MATTEI - NAPOLI.
     
      Vienna 5 Aprile 1770.
     
      Bastano poche faccende, riveritissimo mio signor don Saverio, per occupar tutta l'attività d'uno stanco, logoro ed annoso individuo come son io. Ne ho avuta una dose ben superiore alle mie forze nelle scorse settimane: onde prego V. S. illustrissima non già a perdonare, ma bensì a compatire la non volontaria tardanza della mia risposta all'ultimo non men dotto che obbligante suo foglio. Io non le ho sin da bel principio dissimulata la mia fisica inabilità ad un laborioso commercio; onde a dispetto del mio difetto ella è ora in obbligo di tenermi per suo.
     
      Prudens emisti vitiosum, dicta tibi est lex.
     
      La nostra giovane indefessa compositrice è ben sorpresa dell'eccessiva fortuna della sua musica appresso V. S. illustrissima. Era molto meno elevato il segno da lei prescritto alla propria ambizione, ed è persuasa d'esser debitrice a così cortese fautore della maggior parte di quelle vigorose espressioni dalle quali si trova esaltata. Per sentire l'effetto del suo lavoro ella ha fatta una privatissima prova del noto Salmo nelle sue camere. Non vi erano che gl'istrumenti puramente necessari, le quattro voci inevitabili, e queste un poco men che mediocri, né si erano raddoppiate le parti de' cantanti per i ripieni, onde mancava a questa specie di pittura tutto l'incanto del chiaroscuro; nulladimeno son costretto a confessare che la varia, dilettevole e non comune armonia del componimento superò di molto e la mia e l'espettazione de' pochi iniziati che furono ammessi al mistero.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Saverio Salmo