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      È la sostanza del secondo un intenso desiderio, che ondeggia sempre fra le speranze e i timori: onde la costante afflizione è il carattere dominante dell'uno; lo è dell'altro il perpetuo conflitto delle meste e ridenti idee che nell'animo di chi dubita e spera si vanno alternamente succedendo fra loro. Quindi somministra quello allo scrittore un maggior fondamento di passione, e gli apre questo un più libero campo alle operazioni della fantasia. Giudicherà V. S. illustrissima se di cotesta maggior libertà si sia fatto buon uso a favor della musica.
      Ma comunque sia questa riuscita, non ardirà certamente di star a fronte a quella di cui costì va adorno il mio perciò fortunato Giuseppe riconosciuto. Per farmene concepir l'eccellenza, oltre a quel che mi attesta V. S. illustrissima che l'ha intesa, basta il venerato nome del signor marchese di San Giorgio che l'ha composta. Io so da ben lungo tempo che in lui questa incantatrice facoltà eguaglia il pregio delle tante altre doti ondegli è distinto fra suoi pari, e si lascia gran tratto indietro tutta lindustria deglingegni più celebri che la professano, de' quali è stata gran sorte che l'elevato grado di lui gli abbia liberati dal pericoloso concorso di un sì robusto rivale. Io riconosco l'efficacia delle seduttrici sue note nel desiderio che hanno inspirato a V. S. illustrissima di arricchir delle dotte sue osservazioni i miei sagri componimenti: tentazione, a dir vero, troppo violenta per la mia vanità. Ma il Ciel mi guardi da qualunque vantaggio che debba esser prodotto dal danno d'un sì caro e degno amico.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Giuseppe San Giorgio Ciel