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      E sento a prova che l'averlo preveduto non ha reso in me più tollerabile il colpo.* Abbiamo perduto, mio caro signor conte, voi una tenera madre ed io una degnissima amica: e le nostre perdite non sono reparabili. Abbiam per altro e voi ed io ben grandi motivi dai quali possiam procurarci consolazione: voi, che avendo veduto in passo così terribile quanta fosse la cristiana ed eroica virtù di chi vi ha data l'esistenza, avete ben legittimo fondamento del molto che potete ripromettervi di voi medesimo, ed io, che dalle esemplari e generose prove che in tanta angustia avete saputo darci del vostro filiale e fraterno amore, ho potuto conoscere nell'amara perdita d'una tale amica quanto sia stimabile l'amico che mi rimane. Procuriamo amatissimo mio signor conte, di render sempre più efficaci i motivi delle nostre consolazioni, voi continuando ad onorare, come avete già incominciato, la memoria di chi vi ha prodotto, ed io impiegando tutto lo studio mio a meritar l'amor vostro.
      * Vi prego di far per me le dovute condoglianze, accompagnate dal più sincero ed affettuoso rispetto, al degnissimo signor tenente maresciallo vostro padre: ma come e quando parrà alla vostra prudenza che non si corra rischio di esacerbar la sua piaga: e credetemi sicuramente per tutto il rimanente de' giorni miei.*
     
     
     
      1915
     
      A FRANCESCO CARATTOLI - PISA
     
      Vienna 7 Gennaio 1771.
     
      A dispetto del rancidume della cerimonia delle buone feste, con la quale insultate alla mia vecchiaia, mi sono sommamente compiaciuto, mio caro signor Carattoli, della affettuosa e cortese vostra lettera, nella quale il visibile candore del bel cuore che l'ha dettata trasforma appresso di me in sicuro pegno d'amicizia ciò che, venendomi altronde, mi sarebbe paruto uno degli inutili incomodi che produce la scambievole uffiziosa adulazione.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Gennaio Carattoli