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      Le sono gratissimo del nuovo gentil contrassegno che ha voluto darmi, nell'obbligante sua lettera, della sua cortese memoria; e rinnovando così a lei che al signor suo consorte le sincere proteste della vera e dovuta mia stima, invariabilmente mi dico.
     
     
     
      1931
     
      A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
     
      Vienna 1 Aprile 1771.
     
      L'obbligente amichevole confidenza che mi dimostra nell'ultimo affettuoso suo foglio il mio carissimo signor Rovatti esige da me il contraccambio d'una corrispondente sincerità: ed eccola quale la mia stima e la mia tenerezza la suggerisce. Che voi desideriate i mezzi necessari a' vostri studi prediletti è naturale e lodevole: ma ma che pensiate che possa somministrarveli la povera poesia, che sempre è stata l'indivisibile compagna dell'indigenza, è un'idea platonica che non intendo come possa esservi caduta in mente. Nella mia risposta alla prima lettera di cui mi onoraste dimandandomi consiglio se dovevate secondare il vostro genio poetico, io mi ricordo di avervi scritto che potevate farlo trovandovi in situazione di non aver bisogno de' favori della Fortuna, ed in disposizione d'animo di cambiar volontieri con una incerta corona d'edera o d'alloro tutte le speranze d'elevazione alle quali vi autorizzano i vostri distinti talenti. Questo mio parere diceva abbastanza che bisogna prendere altro cammino di quello del Parnaso per trovar le miniere del Potosì. Quello che voi mi accennate di voler prendere non conduce a miniera alcuna, e quel misero lucro al quale per quella strada si anela vi sarà contrastato da un esercito di mendici rivali, che avranno maggior dritto di voi ad aspirarvi soffrendo quella fame che voi non soffrite.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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