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      Rendetene voi qualcuno al Ruggiero mio figliuolo quasi postumo, che mando costì per debito d'inevitabile ubbidienza: e se non vi pare che conservi la fisionomia della famiglia, considerate che è frutto d'inverno e d'un esausto terreno.
      Addio, caro amico, non cessate di riamarmi, e siate certo ch'io sarò sempre con la più rispettosa e tenera stima.
     
     
     
      1948
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 1 Luglio 1771.
     
      Giacché non si può parlar delle nuove dei Turchi e de' Russi, de' Portroyalisti e de' Gesuiti, de' Parlamentarii e de' Realisti senza pericolo di dir qualche fandonia prodotta come istoria evangelica dal fanatismo dei partiti, eccovi una nuova che potrete almeno creder per sicurissima ed assicurarla a chi vi piace sulla mia fede. È giunto in questa Corte nella passata settimana, già da qualche tempo aspettato, un personaggio molto considerabile e di ben alto lignaggio. L'imperatore istesso mi dicono che sia andato ad incontrarlo in persona: l'ha accolto benignamente e l'ha alloggiato in Corte con tutto il seguito che conduce, seguito distintissimo e degno d'un suo pari. Tutta la nobiltà si affolla a fargli onore non solo per la presente sua dignità, ma per la grande elevazione alla quale, vivendo, è dalla natura destinato. Voi siete impaziente di saper questo personaggio chi sia: e non essendovi mistero, eccomi pronto ad appagarvi. Questi è un giovane elefantino di ben tenera età, cioè fra l'infanzia e l'adolescenza. Lo Statt-older lo manda in dono al nostro Cesare con un superbo leone, alcuni belli e stravagantissimi uccelli ed altri exotici semoventi.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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