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      Mi figuro la vostra consolazione nell'aver riveduto il nostro illustre monsieur Hasse. Desidero che sia stata resa giustizia in Milano alla vaga e magistrale sua musica, della quale ha egli arricchito il mio dramma. Io non l'ho sentita che al cembalo, e ne sono rimasto incantato: e mi son figurato la maggior comparsa che dovrà fare in teatro, guarnita di tutta la sua armonia, nella scienza della quale questo insigne maestro non ha e non ha mai avuto compagno. Addio, mio caro signor Grisi, e continuate ad amarmi, sicuro dei giusto contraccambio: conservatevi, e scacciate le nuvole ipocondriache che sono ordinariamente prodotte dall'età nostra: né cessate mai di credere ch'io sono e sarò invariabilmente.
     
     
     
      1967
     
      A GIUSEPPE AZZONI - SIENA
     
     
      Vienna 31 Ottobre 1771.
     
      È un nuovo a me carissimo pegno dell'affettuosa parzialità del mio reverendissimo padre maestro Azzoni l'attenta cura di avvertirmi del rischio ch'io corro di vedere a mio dispetto pubblicate le mie lettere familiari. Vi sono gratissimo della renitenza a comunicare quelle che sono appresso di voi, e dell'avviso che mi scuopre uno de' più affaccendati collettori. Questo signor Alberti è un individuo ch'io non conosco che per lettere, delle quali io ho interrotto il commercio, perché faticoso ed inutile. In questo medesimo ordinario mi scrive dolendosi del mio silenzio, e dicendomi che sapendo il mio abborrimento per la pubblicazione delle mie lettere, ei non solo non pensa ad effettuarla, ma procurerà con ogni diligenza ch'altri nol faccia.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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