Pagina (620/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La nostra triplice alleanza non può assuefarsi ancora a veder vuota la quarta sedia, e rammenta bene spesso le amabili e stimabili qualità di chi l'ha con tanto nostro piacere ma per troppo breve tempo occupata. Io per consolarmi della perdita mi vado figurando e possibile e non lontano l'approfittarmi de' suoi generosi inviti, e di venire in persona ad abbracciarla, riverirla e confermarle a bocca le sincere, tenere e rispettose proteste che qui rinnovo della invariabile costanza con cui sarò eternamente.
     
     
     
      1973
     
      A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
     
     
      Vienna 5 Dicembre 1771.
     
      Quanto mi ha consolato, mio caro signor Rovatti, la vostra diffusa lettera del 14 dello scorso novembre, con le sospirate novelle della vostra atletica salute, della quale io ho sempre e con molta ragione dubitato, altrettanto mi ha afflitto l'enorme moltiplicità delle idee che veggo affollarsi nella vostra mente, a segno che si rendono incapaci di ordine e di sistema. La vostra esemplare e portentosa costanza nelle applicazioni letterarie è un tesoro, purché non se ne abusi e non si soffochi con l'uso inconsiderato che altri ne faccia: convien determinarsi ad un lavoro e ridurre quello a perfezione e passar poi a nuove imprese. Ma le piante troppo folte si usurpano il nutrimento a vicenda e periscono senza frutto. Io mi ricordo d'aver letto (né so più dove): "Ed ogni pianta feconda oltre misura quanto produce più o meno matura." Altri hanno bisogno di raccogliere idee e fecondarne la propria mente; voi all'incontro veggo che avete bisogno di correggere l'eccessiva fecondità della vostra facendo scelta delle più degne d'esser nutrite, ed a proporzione delle forze fisiche andarle diligentemente perfezionando.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Dicembre Rovatti