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      Il soggetto della medesima è ingegnosamente immaginato, ed eseguito poi con tal connessione e vivacità di scene, che non ammette mai il minimo ozio e semper ad eventum festinat. Le fisonomie de' personaggi son tutte vere, grate e costanti; gli affetti naturali e sensibilissimi perché espressi con piccioli e franchi tratti di pennello magistrale; il dialoghismo è seducente e felice a segno che non trova l'invidia ove l'emende; e tutto ciò in un idioma straniero! Questa, a mio credere, amico dilettissimo, è la prova più incontrastabile che finora avete data della parzialità della natura nel produrre il raro vostro talento. Io me ne congratulo con voi e con me che son vostro: mi preparo a replicar ben presto quest'ufficio con esso voi; ed intanto teneramente abbracciandovi e rendendovi sincerissime grazie della memoria e del dono, mi confermo sempre.
     
     
     
      1981
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 6 Gennaio 1772.
     
      L'ultima vostra dell'anno scorso m'ha sommamente consolato con l'aria di tranquillità che in essa regna e con le ottime novelle della vostra e della salute della comune sorella, e prego il Dator d'ogni bene che lungamente entrambi vi ricolmi delle sue benedizioni e della un paterna divina assistenza. Non saprei dove domine avete mai ripescato il sonetto che mi trascrivete. Io non ho la minima reminiscenza d'averlo mai letto, non che composto. La sola circostanza che può farmi sospettar che sia mio sono le due comparazioni de' terzetti, da me predilette, perché so d'essermene valuto un'altra volta in qualche antichissimo mio componimento lirico fra i primi fervori della mia ancora inesperta gioventù. Presentemente io non potrei mandar giù il ruvido secondo verso di questo sonetto: che se si vuole ch'io lo riconosca e l'adotti per mio, convien che si legga come a tergo di questa pagina ve lo trascrivo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Gennaio Dator