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      Vienna 13 Febbraio 1772.
     
      Il mio Ruggiero, frutto d'inverno d'un troppo esercitato ed esausto terreno, non è stato mandato da me a V. S. illustrissima se non se per pruova della mia invariabile attenzione verso di lei; e qualunque egli sia, non ho dubitato della sua fortuna appresso di un amico che riguarda certamente con occhio parziale qualunque mia quantunque debole produzione. Avrei veramente desiderato che le giungesse men tardo questo argomento della mia affettuosa e costante memoria; ma il valor della merce mi è paruto troppo inferiore a quello delle tasse di questa e di cotesta posta: onde ho dovuto accomodarmi ad aspettare dalle grazie della Fortuna un cortese portatore.
      Mi congratulo della terminata ristampa dei poetici suoi scritti, ma non già dell'eccesso di modestia col quale, dubitando della parziale stima per i medesimi, fa così grande manifesto torto egualmente a me ed a se stesso. Spero che, passato l'accesso di cotesto suo mal concepito timore, renderà più esatta giustizia ai commendabili parti della felice sua mente ed al dovuto distintissimo pregio, in cui io li ho tenuti e li tengo. Continui ad amarmi ed a conservarsi gelosamente per assicurarmene, rammentandosi sempre ch'io sono e sarò invariabilmente, con la più affettuosa, sincera e riverente stima.
     
     
     
      1992
     
      A CARLO BUZZANO - ROMA
     
      Vienna 17 Febbraio 1772.
     
      Vi sono gratissimo, mio caro Buzzano, dell'attenzione che mi avete usata di scrivermi, affinché io non rimanessi affatto privo delle nuove di casa: e perché alle volte riuscirà incomodo all'avvocato di farlo, e più alla sorella, alla quale deve costar molta pena il riempire un foglio, mi farete sempre piacere quando in mancanza loro mi assicurerete voi dello stato di salute nel quale essi si trovano.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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