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      Con tutto ciò sento che l'Inglesina è stata eletta a così difficile impresa. Cotesti impresari non ne aveano certamente notizia, onde conviene che qualche persona di credito l'abbia loro proposta ed assicurata. Chiunque sia, Dio gliel perdoni. Io voglio bene a cotesta buona giovanetta: ma se ne fossi stato innamorato come Ruggiero di Bradamante non sarei mai caduto nella stravaganza di esporla con tanto suo pericolo e danno a simil cimento: questo si chiama tradirla, e non proteggerla. Io non voglio andar ricercando i raggiri ed i motivi di questo fenomeno perché a quest'ora sarebbe inutile, e tanto meno mi preme quanto poco è il fondamento che io posso far presentemente sull'aiuto che possono conferire i correnti teatri al credito de' drammi miei.
      Conservatemi, gentilissima signora de Amicis, la vostra invidiabile parzialità e credete ch'io sarò sempre contentissimo quando potrò convincervi in qualche maniera ch'io sono costantemente.
     
     
     
      1994
     
      A CESAREO POZZI - ROMA
     
      Vienna 17 Febbraio 1772.
     
      Tutto ciò che da me è stato scritto intorno alla degnissima persona di Vostra Paternità illustrissima e reverendissima al nostro tanto da me rispettato quanto amato monsignor arcivescovo di Bari non mi acquista alcun credito sopra di lei, non essendo dono ma debito. Anzi con cotesto atto di giustizia ho soddisfatto al mio amor proprio, evitando in tal guisa il pericolo di passar (travedendo un merito così distinto) per un povero barbagianni vervecum in patria crassaque sub aëre natus, né mai ho creduto che ad un così perspicace conoscitore del cuore umano (come ella è certamente) facesse mestiere d'altro interpetre che di se medesimo per conoscere il mio, il quale per temperamento, per massima e per costume non ha mai avuto né inclinazione né disegno né attività a travestirsi: tanto che per non inciampar ne' fastidiosi inconvenienti che una tale inabilità suol produrre nel commercio civile, io mi trovo costretto a procurar, per celarmi, di non aver che nascondere.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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