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      Da tutte queste verità concepirete, caro amico, quanto sia difficile il formarsi una giusta idea degli oggetti lontani. Vi sono per altro obbligato del giusto giudizio che fate delle disposizioni dell'animo mio a vostro riguardo: disposizioni che mi faranno sempre essere in qualunque circostanza.
     
     
     
      1997
     
      AD ANGELO FABRONI - PISA
     
      Vienna Febbraio 1772.
     
      Conosco tutto il valore della affettuosa parzialità che V S. illustrissima e reverendissima dimostra a riguardo mio ricordandosi di me ed assicurandomene co' suoi riveriti caratteri, in mezzo alle tante sue letterarie lodevolissime occupazioni: e ne sento e gliene protesto riconoscenza corrispondente all'obbligante sua cura.
      L'avere intrapresa ed ottenuta il nostro signor conte di Rosemberg l'imperial permissione per la dedica delle sue Deche è prova della stima che questo degnissimo cavaliere fa giustamente di lei: e di quella che fanno gli adorabili nostri sovrani di lui. Cotesta si è resa da alcun anno in qua la più difficile pretensione da tentarsi in questa Corte.
      Meritava V. S. reverendissima e devotissima d'esser distinta, ed io mi congratulo seco della giustizia che le vien resa. Continui a riamarmi, e mi creda sempre con la più sincera e riverente stima.
     
     
     
      1998
     
      A CARLO BUZZANO - ROMA
     
      Vienna 2 Marzo 1772.
     
      Benché, lode al Cielo, la caduta di mio fratello non abbia cagionato conseguenze funeste, non lascia di affliggermi, tanto più che non è la prima disgrazia di questa sorte che a lui succeda: e che sogliono succedergli per lo più quando egli ha la borsa guarnita.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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