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      Nel voler chiudere questa lettera ricevo un'altra vostra del 15 del cadente aprile, nella quale (benché non ne aveva io bisogno) mi sono carissime le nuove assicurazioni che voi mi date della premura ed affetto che avrete nell'assistere il mio fratello in avvenire. Vi ringrazio per ora delle vostre onorate ed amorose disposizioni, e son sicuro che mi darete occasione di compiacermi degli effetti. Addio di nuovo.
     
     
     
      2013
     
      A MICHELE TORCÌA - NAPOLI
     
      Vienna 4 Maggio 1772.
     
      Dal gentilissimo signor marchese Guinigi mi fu nella scorsa settimana consegnato un secondo esemplare del suo eruditissimo libro: e questo obbligante pensiero di raddoppiarmene il dono per rendermi più sicuro il piacere di riceverlo è un nuovo accrescimento di peso degli obblighi miei, già bastantemente considerabili. Raddoppio dunque anch'io le proteste della sincera mia riconoscenza ben dovuta a chi tanto parzialmente e gratuitamente mi onora.
      Tutte le violente tentazioni con le quali ha ella assalito la mia giusta e necessaria moderazione non potranno mai giungere ad inspirarmi l'ardire d'erigermi in correttore d'un suo pari. Il suo pur troppo visibile errore è quello di avere scelto me per soggetto del suo eloquentissimo elogio: ma di questo errore la mia scarsa virtù non sa desiderar correzione, né pure a vista dell'evidente pericolo che un tanto panegirista possa irritarmi contro quell'invidia che la mia mediocrità non ha mai meritata.
      Per decoro del suo dichiarato giudizio mi conservi il prezioso dono della sua benevolenza, sicura del dovuto contraccambio di stima, di gratitudine e di rispetto con cui sarò eternamente.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Guinigi