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      Ho con impaziente avidità trascorso subito tutto il terzo tomo, allettato dalla novità; ed in fatti ho ritrovati in esso ben pochi componimenti che fossero a me già noti. In tutti ho riconosciuto l'autore, ma specialmente ov'egli con tanta solidità e con tanto insieme poetico splendore tratta il gran soggetto dell'esistenza di Dio. Ho coi dovuti sentimenti di gratitudine osservato come rallenti V. S. illustrissima il freno, parlando di me, all'amorosa sua parzialità, e nel primo componimento che si presenta ai lettori in questo terzo volume, e più diffusamente in quello che ha per titolo La poesia. Ora, appagata la prima impazienza, rileggerò a più bell'agio e con maggior piacere tutti per ordine i tre volumi, e non lascierò trascorrere inosservata alcuna di quelle bellezze delle quali la fretta potrebbe avermi per avventura defraudato.
      Del signor Forges io non ho notizie più distinte di quelle che V. S. illustrissima mostra d'averne. Ha scritto anche a me qualche lettera, ed in una di esse mi mandò il di lei bel componimento In morte del celebre Antonio Genovesi arricchito di sue note. Ma non essendo io più uomo da sopportare il fisico incomodo di regolari accademiche letterarie corrispondenze, ho procurato ch'egli dispensi a me le sue grazie proporzionate alla mia attività.
      Addio, mio caro signor Damiani. Giacché l'assistono con tanta amorevolezza, non abbandoni le Muse: queste, invece di stancarlo, veggo che l'animano e lo conservano: onde ha debito d'esser loro riconoscente: io lo sarò sempre alla sua amicizia con quell'affettuosa e riverente stima con cui sono sempre stato.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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