Pagina (691/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
     
      2046
     
      A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
     
      Vienna 8 Ottobre 1772.
     
      La carissima vostra del 22 dello scorso settembre mi ha come tutte le precedenti sommamente consolato, recandomi novelle d'un amico ch'io stimo ed amo quanto egli merita per il suo candido costume, per i suoi colti talenti e per le amabili qualità del suo cuore; ma mi ha nel tempo istesso più delle precedenti turbato scorgendosi chiaramente in essa quali progressi vada in voi facendo, mio caro signor Rovatti, quella peste ipocondriaca che si va ormai rendendo tiranna e dispotica dell'animo vostro. Ah, per carità di voi medesimo, amico dilettissimo, non l'andate accarezzando. Io m'avveggo che siete giunto al funesto sintomo di compiacervi della sua compagnia e di allettarla con le ingegnose immagini delle quali la vostra mente è feconda. Ed essa in contraccambio vi somministra paradossi che v'inducono a dedurne conseguenze disperate, indegne della vostra ragione ed ingrate alla benefica Onnipotenza che vi ha distinto con tanti doni e d'ingegno e di fortuna. Voltate gli occhi indietro, mio caro amico e considerate quanti milioni di persone sono in istato d'invidiare il vostro, e poi ditemi se non è degno di rimproveri il desiderio di cambiarlo. Consento che non vi mancheranno nello stato in cui siete circostanze rincrescevoli ed amare, ma in quale stato non ve ne sono? Credete come un evangelo quell'antico popolare assioma che se vi fosse un mercato di guai, ogn'uno che v'andasse per far cambio con altri di quelli che soffre, se ne ritornerebbe volentieri a casa co' suoi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Ottobre Rovatti Onnipotenza