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      Ma coteste universali luminose astrazioni, perché servano ai raziocinii, han bisogno d'esser ridotte al concreto della mente di chi legge, applicandole agli oggetti particolari de' quali ragionasi; operazione non sempre felice e sicura; poiché la moltiplicità appunto de' particolari che si trovano in una proposizione generale raccolti non lascia talvolta distinguere a quali di essi abbia voluto lo scrittore ch'ella sia precisamente applicata, ed il lettore a cui non riesce d'indovinarlo, perdendo la traccia del suo condottiere, esce fuor di cammino e si trova poi, senza saper come, fra gl'intricati avvolgimenti d'un oscuro laberinto, da cui spera l'uscita come avverrebbe a chi sconsigliatamente s'ingolfasse senza piloto nell'idee di Platone o nelle categorie di Aristotile. Gl'ingegni grandi, acuti e perspicaci urtano agevolmente, scrivendo, in questo inconveniente; ma quell'acume e quella perspicacia medesima che li seduce non lascia loro lungo tempo travedere i vantaggi che può produrre l'abuso de' più invidiabili doni della natura. Sicché possiam congratularci di buona fede col signor Murena, sicurissimi che, senza che altri gliel suggerisca, egli anderà per se stesso moderando dì giorno in giorno la sua metafisica propensione e sagrificherà spontaneamente qualche parte di quel sublime che lo alletta a quella cura di farsi intendere ch'è il primo indispensabil dovere d'ogni scrittore.
      Dal nostro amabile e stimabile signor Hasse io ebbi, pochi giorni addietro, minuta contezza delle cortesi accoglienze che sotto gli auspicii vostri ha ricevute in cotesta provincia il mio Ruggiero; e se la sua fortuna non mi convince del merito di lui, mi convince, e con mio sommo contento, abbastanza del rispetto che costì, come per tutto altrove, il vostro oracolo esige.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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