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      A MARIO COMPAGNONI - MACERATA
     
      Vienna 11 Gennaio 1773.
     
      Il bel sonetto, la vivace ed erudita lettera e la bellissima canzone di cui V. S. illustrissima si compiace onorarmi esigerebbero dalla mia gratitudine una lunga risposta. Ma la mia difficoltà nello scrivere, e l'inevitabile obbligo di soddisfare a molti miei precisi doveri, me ne defrauda l'agio che ardentemente desidero. Me l'auguro per compiacer a me stesso, ragionando con persona che tanto stimo e nella quale onoro ed amo la venerata memoria di monsignor vescovo di Osimo, che personalmente ho ammirato in Roma, e del degnissimo suo genitore, a cui son debitore d'una invidiabile e gratuita parzialità: e frattanto mi congratulo seco della colta fecondità de' suoi poetici talenti, che chiaramente si palesa nella sublime canzone suddetta, che scuopre abbastanza di quai voli sia capace la mente che l'ha prodotta. Per non degenerar almeno da' suoi generosi antecessori continui ella sull'orme loro a riamarmi: e mi creda con tenerezza e rispetto eguale alla stima.
     
     
     
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      A LODOVICO RICCI - LUBIANA
     
      Vienna 13 Gennaio 1773.
     
      La diligenza che avrebbe dovuto giungere in Vienna giovedì o alla peggio venerdì mattina (non so per quale inciampo) ha differito il suo arrivo a lunedì a sera: onde non ho potuto prima rendervi grazie, mio caro signor canonico, del delicato presciutto che in perfettissimo stato ho ricevuto, e con ammirazione e compiacenza quasi peccaminosa ho immediatamente gustato. In somma tutto è eccellente ciò che passa per le vostre mani e che resiste all'esame del vostro giudizio.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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