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      Sia intanto almeno convinta del mio divoto ed invariabile ossequio, ed incominci a credermi quind'innanzi.
     
     
     
      2121
     
      A GIOVANNI DE GAMERRA - MILANO
     
      Vienna 28 Ottobre 1773.
     
      Chi non ha autorità di proibire, non può aver quella di permettere. Tutti i teatri d'Europa sono nell'immemorabile possesso di abusare a loro talento de' drammi già resi pubblici con le stampe: onde a V. S. illustrissima non fa mestieri dell'assenso mio per secondare il buono o cattivo gusto, i veri o immaginari bisogni di cotesto teatro. Dalla natura dell'affare e dai candidi sentimenti dell'antecedente mia lettera ella non può non avere e conosciute e considerate queste limpide verità: e l'ultimo gentile ufficio che si compiace di passar meco non è visibilmente che un amabile trascorso del cortese suo temperamento, a cui tutte sembran legittime le occasioni che crede atte ad obbligarmi. Io mi compiaccio e le sono gratissimo di queste parziali disposizioni dell'animo suo a mio riguardo: l'assicuro della dovuta corrispondenza del mio; e con la solita ossequiosa stima mi confermo.
     
     
     
      2122
     
      AD ANTONIO SCARPELLI - ROMA
     
      Vienna 8 Novembre 1773.
     
      In tutti i felici saggi poetici, de' quali ha V. S. illustrissima avuta l'obbligante cura di farmi parte per mezzo del signor cavalier Lipinsky, io veggo verificati, non senza un'interna compiacenza di me medesimo, i fausti miei vaticinii che fin da bel principio promisero ai suoi distinti talenti i solleciti progressi ch'or van facendo di giorno in giorno mirabilmente in Parnaso. E mi ha particolarmente assicurato della solidità del mio presagio l'azione sagra del Sagrifizio di Jefte, argomento pericoloso e difficile, per il quale non basta a degnamente trattarlo, com'ella ha fatto, la chiara, facile ed ornata nobiltà dello stile, ma era indispensabile ancora un'abbondante dose di quel buon giudizio di cui non a molti è prodiga la natura, e senza il quale mal si sceglie, mal si dispone, e mal si distingue l'opportunità delle parti e la connessione d'un tutto.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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