Pagina (778/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Intanto la parzialità a mio riguardo, che regna sempre in tutto ciò ch'ella scrive, se non mi convince del mio merito mi assicura dell'amor suo, ed io le sono gratissimo di così cara ed invidiabile sicurezza.
      Le verità intorno al moderno teatro, che V. S. illustrissima così eloquentemente ed eruditamente asserisce, sono così patenti ed incontrastabili, e da me pur troppo da lungo tempo con indignazione osservate, che, essendone stomacato, ho fatto ed osservato religiosamente, per più già di venticinque anni, il solenne voto di non veder mai più né pur le porte di alcun teatro se non se quello della Corte, dove per mia fortuna finalmente è del tutto abolito. Quando gli abusi vanno all'eccesso suol correggerli la natura e l'instabilità istessa delle vicende umane. Ella può lusingarsi di giungere a veder questo cambiamento, ma non io, onde tocca più a lei che a me il cooperare ad affrettarlo.
      È degno della sua sorgente il festivo, vivace ed ingegnoso Scherzo poetico, di cui ha avuta V. S. illustrissima l'obbligante cura di farmi parte. Io l'ho letto e riletto con quel piacere che sempre ritraggo da tutto quello che mi vien da lei, ed ho sempre nuove occasioni di ammirare e d'invidiare insieme quella portentosa sua facoltà di render fecondo e particolare qualunque più sterile e più comune soggetto. Prego il Cielo che, conservandola, giustifichi l'abuso ch'ella fa del suo vigore non concedendo mai a se stesso alcun respiro fra tante e così varie sue applicazioni. Ed augurandomi la continuazione del suo affetto, resto baciandole umilmente le mani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Corte Scherzo Cielo