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      S'inganna, amatissimo mio signor don Saverio. Il mio ritegno conosco anch'io che trascorre sino al vizio, ma non perciò all'ipocrisia: ed ella dovrebbe a quest'ora meglio leggermi nel cuore. Perdoni, anzi gradisca questo candido sfogo d'una scrupolosa amicizia che non si crede permesse né pure le ufficiose dissimulazioni: e continui a riamare.
     
     
     
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      A BALDASSARE PAPADIA - NAPOLI
     
      Vienna 21 Marzo 1774.
     
      Nel suo ufficioso silenzio, nel quale riconosco l'obbligante riguardo di V. S. illustrissima nel risparmiarmi il rossore di non poter per mancanza di fisica attività coltivare una così desiderabile corrispondenza, avrei qualche motivo di temere la sua dimenticanza, ma ella gentilmente mi rassicura con l'inaspettato dono dell'ultimo suo leggiadro pastorale componimento pieno d'innocenza ed insieme di nobiltà, guarnito d'immagini ridenti e nutrito del genio dei greci e de' latini buccolici, de' quali si è resa V. S. illustrissima familiare sin la favella, come si vede nelle parole pedo e biblo, non ancora autorizzate dal rigido tribunale della Crusca. Sono esse da lei molto opportunamente impiegate, ma particolarmente la seconda abbisogna indispensabilmente di una nota; perché non solo i profani ma i dotti critici ancora non sono obbligati di aver presente il ß?ß????? ?????? d'Esiodo.
      Le includo il ritrattino ch'ella desidera, e non gliene mando maggior numero perché la spesa della posta sorpassa di troppo il valor della merce. Se mai mi capiterà un compiacente portatore, e ch'ella voglia averne in maggior copia, correggerò volentieri questa parsimonia.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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