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      Num. 8. L'ali già scuote Amor.
      Ella vede che fra tutte queste critiche non vi è cosa che possa chiamarsi giustamente colpa veniale. Onde s'ella è così impeccabile (come non dubito) in tutto, può francamente esser proposta per l'archetipo dell'innocenza. Mi conservi l'invidiabile sua parzialità, e mi creda sempre col dovuto ossequio.
     
     
     
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      A PIETRO D'ONOFRIO - NAPOLI
     
      Vienna 10 Aprile 1775
     
      È ben mia sventura ma non già colpa mia quel concorso d'accidenti che mi ha defraudato fin'ora del piacere di sodisfare al debito mio rispondendo all'umanissimo foglio di Vostra Paternità illustrissima del 5 dello scorso marzo. Ha congiurato ad impedirmelo con la folla di molte importune inevitabili faccende anche una ostinata flussione d'occhi alla quale io insulto ora per impazienza, non avendone riportata ancora una compiuta vittoria. Ho letti con sensibile piacere e riletti i gentilissimi, vivaci e nobilmente felici anacreontici componimenti de' quali si è compiaciuta di farmi parte: e credo mio debito il consigliarla ad esser docile alle sollecitazioni de' savi e dotti suoi amici, sicura di ritrarre dagli applausi del pubblico il contraccambio meritato della sua condescendenza. Non è mio vantaggio il disingannarla ancora dell'eccessivo pregio in cui ella tiene le mie ciance canore: questo errore mi produce l'amor suo, ed io son di questo troppo superbo e geloso: mi porga ella prima le occasioni di meritarlo almeno con l'ubbidienza mia: e la pregherò allora a restringere i limiti de' suoi, a riguardo mio, troppo parziali giudizi: siccome ora la supplico a credermi con la più sincera ed ossequiosa stima.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Amor Vostra Paternità