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      Ma questi non son nuovi inconvenienti, ed all'età nostra noi non siamo in dritto di meravigliarcene, avendoci dovuto insegnar la lunga esperienza che non sono evitabili. Ancorché un'angelica mente direttrice perscriva le più esatte norme all'equità e alla giustizia, come sperare che fra tanti esecutori de' suoi decreti non si confondano delle anime ree che scompongono gli ordini della società umana? Sicché, mio caro signor Grisi, se vogliam deplorare, non deploriamo la particolar nostra sorte, ma quella di tutti gli uomini: o più tosto, convinti di non poter accomodare il tutto a noi, procuriamo di accomodar noi stessi al tutto: operazione difficile, ma non impossibile come la prima.
      Nel nostro giovane augusto si raccolgono incontrastabilmente tutte le qualità necessarie a formare il capo di un grand'Impero ed a fabbricar la felicità de' suoi soggetti; facciam voti al Cielo che proveda questo capo di mani degne di lui. Addio, mio carissimo signor Grisi: conservatevi gelosamente, e per conservarvi non vi abbandonate alle immaginazioni della nostra senile ipocondria mascherata da morale, ma vivete lieto quanto è possibile, e credetemi sempre con quell'affetto di cui siete in possesso.
     
     
     
      2202
     
      A CARLO CAVALLI - RAVENNA
     
      Vienna 18 Luglio 1775.
     
      Dunque crede il mio riveritissimo signor marchese Cavalli ch'io tema e rispetti meno il suo privato che il pubblico giudizio? S'inganna moltissimo. Appunto innanzi a lei, di cui conosco l'acutissima perspicacia, e di cui ho maggior premura di conservarmi la stima, io vorrei comparir meno reprensibile che innanzi a qualunque altro giudice.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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