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      In espiazione però dell'invidia ch'ella ha voluto farmi provare coi vanti suoi, spieghi ora tutta la sua seduttrice eloquenza ed esponga a cotesta amabilissima dama (non già come immaginazioni poetiche ma come solide verità) i sentimenti di rispetto e di gratitudine ch'io gelosamente custodisco per lei: e sia nel tempo istesso sicurtà a sé medesima di quella tenera insieme ed ossequiosa amicizia con la quale io sono e sarò invariabilmente.
     
     
     
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      A GIUSEPPE AURELIO MORANO - NAPOLI
     
      Vienna 20 Novembre 1775.
     
      Non avendo impiegato nel suo cammino che il canonico suo usato spazio di tempo, è giunta regolarmente alle mie mani l'obbligantissima lettera di V. S. illustrissima data in Napoli il dì 3 del prossimo passato ottobre; e l'esattezza di questa, non che quella ch'io da lungo tempo esperimento nell'ufficio della Posta di questa Dominante, mi rende più strana la dispersione dell'altra, che secondo il suo avviso avrebbe dovuto precederla di tre mesi. È ben difficile l'investigar la cagione di tal disordine, ma è facilissimo a V. S. illustrissima il correggerlo: onde io, sperandolo dalla sua bontà, perdono intanto alla Fortuna la dilazione, ma non la perdita del piacere che me ne prometto. Mi preparo ad ammirare a suo tempo il dotto suo familiar commercio con le Muse latine, a compiacermi della parzialità delle sue espressioni e a dissimulare a me stesso i rimorsi di non meritarle, misurando dall'eccesso loro quello dell'amicizia che le produce.
      Sono sensibilissimo all'obbligante memoria del signor don Filippo Bozzaotra.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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