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      Perdoni all'età mia l'universale senil prurito di predicar sempre, anche fuor di proposito; tanto più che l'oracolo del suo e mio Orazio, decipit exemplar vitiis imitabile, giustifica la mia osservazione, e può, se non è necessario al presente, essere in altro tempo opportuno.
      Le sono gratissimo dell'esemplare sua compiacenza che ha dimostrata nel sagrificare agli scrupoli miei le due note bellissime strofe, e se per ora il timore di non passar per uomo che vada mendicando incensi mi fa desiderar che non si pubblichi sola tutta la nobilissima ode, di cui quelle eran parte, non mi lasci il rimorso d'averne co' dubbi miei defraudate le stampe, ma la confonda con altri suoi componimenti quando vorrà darne alla luce qualche nuova Raccolta della quale, non essendo io solo l'oggetto, sarà men verisimile l'attribuire alla mia vanità la debolezza d'esserne stata la promotrice.
      Ho letta la gentile felicissima versione dell'anacreontica alemanna; me ne congratulo col traduttore ma non con l'originale, al qual mancano tutte le veneri delle quali in un più armonioso idioma ha saputo arricchirne i pensieri la cura di chi l'ha travestita; non si stanchi di riamarmi, e mi creda invariabilmente.
     
     
     
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      A DANIELE FLORIO - UDINE
     
      Vienna 18 Marzo 1776.
     
      Oh che superbi, impareggiabili sonetti son mai questi ultimi tre, de' quali V. S. illustrissima si è compiaciuta arricchirmi! Essi meritano luogo ben distinto, anche fra i tanti bellissimi che lei già da lungo tempo distinguono fra la più eletta società degli abitatori del Parnaso.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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