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      Nulla rimane da desiderarsi in essi, solidità di pensieri, vivacità d'immaginazione, tenerezza d'affetti religiosi, e tutto espresso con quell'idioma luminoso ch'ella ha saputo rendersi proprio e particolare, e con cui sa colorire ed illustrare ogni suo concetto senza il minimo discapito della verità. Io gli ho già riletti più volte con la signora contessa di Figuerola e monsignor Perlas e con altri ch'io credo degni d'esserne ascoltatori: e parmi, in virtù dell'affetto che a lei m'unisce, d'aver considerabil parte nelle lodi ch'essi da tutti concordemente raccolgono. Me ne congratulo seco e le ricordo di custodir gelosamente la miniera di merci così preziose.
      Se mi capiterà innanzi il giovane signor Francesco Rota, da lei additatomi, l'indirizzerò, a tenore degli ordini suoi, alle persone da lei nominatemi, e mi studierò di disporlo al ritorno in patria ed all'amorosa cura del tenero suo onorato genitore.
      Il nostro degnissimo signor conte di Rosemberg, ora Camerier maggiore ed alloggiato magnificamente nell'imperial Corte, è rapito continuamente dal vortice aulico, e particolarmente in quelle ore nelle quali soleva di tratto in tratto onorarmi della sua presenza; per vederlo convien prenderlo a volo, e l'annosa mia macchina mi rende poco abile cacciatore: e quindi è che ben di rado c'incontriamo. Nulla di meno, verificandosi il viaggio de' nostri augustissimi a Gorizia, avrò cura di secondare il desiderio di V. S. illustrissima in qualche modo.
      Le rendo grazie dell'amorosa offerta del per me delizioso ospizio in cotesta sua casa, ma l'occasione del viaggio della Corte non è opportuna per approfittarmene.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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