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      Se capitasse un benevolo portatore, non trascurerei d'approfittarmi della sua compiacenza. Intanto io mi compiaccio moltissimo dell'incarico che a lei è rimasto di appagar la curiosità di coteste amabili ninfe intorno alle circostanze della mia poco considerabile persona; so quel poco che posso promettermi da un istorico così parziale. Pure non è male ch'io le ricordi che parlando ad esse di me, abbia cura di evitar sempre tutte le odiose cronologiche discussioni.
      La signora contessa Figuerola, monsignor Perlas, il signor conte colonnello Bolognini e tutti i cavalieri e dame di quella adunanza le rendono ampio contraccambio dell'obbligante sua memoria, e specialmente la fraila Nanetta, superba che le sue composizioni abbiano avuto tanto vigore di fare un così lungo cammino. Io sono almeno in apparenza tutta via quale ella mi ha lasciato, e non ho dritto di pretendere più robusta salute. Quando i suoi utili affari glielo permettono, si vada ricordando di me, e non lasci mai di credermi sinceramente.
     
     
     
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      A ELEONORA DE FONSECA PIMENTEL - NAPOLI
     
      Vienna 11 Luglio 1776.
     
      All'ultima poetica, morale, metafisica, seduttrice, anzi incendiaria sua lettera io non m'arrischierei d'intraprendere una categorica risposta, ancorché mi trovassi su le spalle una mezza dozzina d'Olimpiadi di meno. Altro bisogna che il mio stanco ingegno per tener dietro ai rapidi voli del suo, che, scorrendo con invidiabile franchezza tutte le più recondite e disastrose regioni dello scibile, contrasta, sicuro della vittoria, la preminenza al mio sesso.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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