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      A FRANCESCO BELLONI - ROMA
     
      Vienna 9 Settembre 1776.
     
      Destinato a tenere in esercizio l'esemplare sua pazienza, includo a V. S. illustrissima la solita letterina necessaria all'esazione dello spirato termine della mia nota pensione: ed imploro il favore, al quale la bontà sua mi ha assuefatto, di farmene tenere in Vienna il valore per mezzo di questi signori fratelli Smitmer. Sarebbe specie d'ingratitudine l'aggravarle la seccatura con lunghe ufficiose filastrocche. Io non posso non conoscere la spontanea, benevola e costante parzialità sua a mio riguardo: né so temer ch'ella non si figuri quella giusta infinita mia gratitudine, che mi farà sempre essere con la più ossequiosa stima.
     
     
     
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      A LEONARDO GIANNELLI - LUCCA
     
      Vienna 9 Settembre 1776.
     
      Non potea il gentilissimo padre Carlo Moriconi darmi pegno più sicuro e più caro della gratuita parzialità di cui mi onora, di quello che mi ha dato con l'obbligante sua cura in procurarmi la desiderabile conoscenza di Vostra Paternità illustrissima e le prove insieme del valor di lei e di quel sincero affetto del quale quanto più tardi tanto più efficacemente io sento d'esserle debitore. Ella ha saputo adornar di vesti così preziose, eleganti e leggiadre i leggieri scherzi della prima mia adolescenza, che mi è paruta degna di scusa la mia paterna debolezza nel compiacermene. È facile l'argomentare quai nuovi fregi sia abile ad accrescere al Parnaso latino quella mano che ha saputo scrivere le tre nitide tibulliane elegie delle quali mi trovo arricchito.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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