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      Il signor consigliere Martines, Custode della imperial Biblioteca, secondando le mie premure è corso prontamente a Schönbrunn per far gustare al nostro signor conte di Rosemberg un così eletto componimento e per accalorare, con tale occasione, e mettere in attività anche con le mie più fervide istanze la propensione che senza fallo io suppongo nel cavaliere di favorire il distinto merito del mio caro signor conte Florio, procurandogli l'assenso sovrano per la dedica meditata. Il detto signore era partito per la Carintia ad attender ivi nel suo feudo il passaggio del granduca di Toscana: onde converrà rinnovar le diligenze al ritorno di lui, ed io le auguro intanto con tutto il più vivo dell'animo non vane ed infruttuose. Rendo il giusto contraccambio agli amorosi voti d'un così antico e così degno amico qual mi è sempre stato il carissimo mio signor conte Florio, di cui sono e sarò eternamente con invariabile stima, affetto ed ossequio.
     
     
     
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      A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
     
      Vienna 23 Settembre 1776.
     
      Nella subita, nitida ed esatta ristampa dell'ode da me per debito (non per sete d'approvazioni) inviatavi, si riconoscono le affettuose sollecitudini del bel cuore del mio caro amico signor don Saverio, quantunque si tratti di rapir qualche occasion d'onorarmi. E l'enfasi delle lodi con le quali un giudice suo pari mi esalta, siccome m'accende a contraccambiar con la mia la tenera amicizia che le cagiona, mi tenterebbe ancora di vanità se, per conservare il giusto equilibrio dell'animo mio, non credessi necessario d'armarlo contro le seduzioni della parzialità, non meno che contro quelle dell'amor proprio.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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