Pagina (923/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questo passo, se mai l'affare andasse in lungo, servirà a sollecitarlo; e metterà intanto V. S. illustrissima in possesso d'un discreto carteggio a dirittura, nel caso che qualche incidente lo esiga. Se vi sarà frattanto cosa di nuovo, non trascurerò di renderne V. S. illustrissima prontamente avvertita.
      Si conservi, non si stanchi di riamarmi, né cessi mai di credermi, con la più giusta, più tenera e più ossequiosa stima.
     
     
     
      2269
     
      A FRANCESCO GRISI - ALA
     
      Vienna 14 Ottobre 1776.
     
      È una amorosa soprabbondanza, dilettissimo mio signor Grisi, la vostra repetizione de' rendimenti di grazie per l'ode da me trasmessavi: si è già parlato fra noi su di ciò oltre il merito del soggetto, onde per non uscire troppo dalle regole della proporzione cambiam di proposito. Dopo la visibile parzialità con la quale vi ha distinto la misericordia divina nel flagello delle costì sofferte innondazioni, sarebbe peccaminoso il vostro abituale umor pavonazzo, e sentirebbe di sconoscenza: onde guardatevene come d'un flagello gravissimo, e servite Domino in laetitia: siccome Egli chiaramente vi comanda. Qui l'autunno ha fatto la sua pubblica entrata col treno del più rigido inverno, cioè con giorni tenebrosi, piogge e venti freddissimi, che mi hanno infinitamente disobbligato. Questa mattina per altro è comparso di nuovo il sole e con lui le mie speranze di una proroga di tempo discreto necessario alle incominciate vendemmie ed a' poveri nervi miei, a' quali il freddo è capital nemico. Addio, mio caro signor Grisi: conservatevi, fate i miei complimenti a' vostri amici ch'io conto per miei, e continuate a credermi il vostro costantissimo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Ottobre Grisi Domino Grisi