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      Il candido e sincero carattere dell'animo suo non mi permette d'immaginarmi ch'ella abbia voluto procurarsi il piacer di sedurmi, onde non posso attribuire i trascorsi del suo giudizio a favor mio che all'efficacia di quell'amore di cui si degna assicurarmi e di cui io son più superbo e contento che di qualunque più elevata graduazione in Parnaso. Ne imploro da V. S. illustrissima la continuazione, e spero a dispetto della troppo scarsa attività ch'io mi sento a meritarla con altro che con una non mai interrotta gratitudine e con tutta quella tenera amicizia che si può accordare col rispetto con cui sono e sarò invariabilmente.
     
     
     
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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 13 Novembre 1776.
     
      Ecco un'altra amorosissima del mio diletto gemello, che replica per eccesso d'affetto le approvazioni che già in una precedente lettera avea profuso in lode de' pochi miei versi sulle delizie di Schönbrunn, versi che non hanno altro di luminoso che il pubblico distinto gradimento col quale gli ha nobilitati l'adorabile mia sovrana. E questa ripetizione mi consola infinitamente; non già come meritata dal suono della mia lira scordata, ma come prova incontrastabile del tenero vostro affetto, del quale, benché io ne sia a mille prove sicuro, sempre dolcemente mi solleticano le nuove confermazioni. Il pensier di onorare con una sua visita il mio caro gemello è degno del cuor generoso dell'Altezza Reale dell'arciduchessa di Parma, illustre fautrice delle belle arti e giustissima consolatrice ed estimatrice de' probi, candidi ed illibati costumi suoi: merce assai rara, e non da molti, quanto si dovrebbe, apprezzata.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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