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      Io le sono sommamente grato dell'occasione che mi somministra di congratularmene sinceramente seco, quanto l'ho fatto con me medesimo nella scoperta d'un mio così valido e benefico fautore. So che qui dovrei protestare contro gli eccessi della sua visibile parzialità nel giudicar del molto circoscritto mio merito; ma trascuro per ora di farlo, per non amareggiar così subito il piacere degli acquisti miei coi rimorsi di non meritarli.
      Non ardirei d'asserire così di leggieri che degli apparenti o veri disordini che s'incontrano nella Lettera d'Orazio a' Pisoni debba tutta attribuirsi la colpa alla malignità degli anni ed all'incuria degli scrittori; poiché questo divin poeta, rispetto all'ordine, si mostra poco scrupoloso anche nelle satire, ne' sermoni e nelle altre sue lettere, non che nei componimenti lirici che assai meno l'esigono, ed avrei troppo ribrezzo nell'arrogarmi l'autorità di correggerlo. Bisogna per tale impresa tutta la dottrina e l'eccessivo coraggio degli Scaligeri e degli Heins, de' quali l'ultimo, nel proemio della sua versione della Poetica d'Aristotele, francamente si vanta di averla in meno di tre giorni tradotta, emendata, risarcita ed ordinata.
      Quanto io disapprovo le affettate pedantesche idolatrie per gli antichi, tanto ne abborrisco il disprezzo, e parmi che, disordinati ancora come appariscono, i magistrali precetti del gran Venosino saran sempre oracoli utili e venerabili a tutta la posterità; ed è a parer mio molto lodevole il ripiego di Boileau, che, volendo arricchir la sua lingua d'una Poetica, ha inclusi ordinatamente in essa tutti gl'insegnamenti d'Orazio senza impacciarsi a correggerlo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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