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      Mi continui la sua affettuosa propensione, sicura del dovuto contraccambio, e mi creda con la più sincera e divota stima.
     
     
     
      2287
     
      A DANIELE FLORIO - UDINE
     
      Vienna 4 Gennaio 1777.
     
      Dunque V. S. illustrissima, riveritissimo mio signor conte, ha saputo costringere la Fortuna a congiurar seco ed a secondar la di lei compiacenza nel farmi arrossire. Meritano, lo so, gli aurei suoi versi d'esser letti, riletti ed ammirati mille e mille volte e manoscritti e stampati, ma la vera cognizione, ch'io non dissimulo, de' miei limitati talenti non merita il castigo de' frequenti rimorsi che mi cagionano coteste mie involontarie usurpazioni. Ma penso per consolarmi che ai lettori del troppo parziale ritratto ch'ella di me loro presentò, rapiti nell'ammirazione della magistrale pittura, mancherà il tempo per considerare i difetti dell'originale. Non creda per altro che la mia mortificazione scemi in minima parte la tenera riconoscenza di cui son debitore al costante suo dichiaratissimo affetto, del quale sarò sempre superbo, continuando invariabilmente a vantarmi pieno di gratitudine e d'ossequio.
     
     
     
      2288
     
      AD ANGELICA BERTOLINI CATALDI - FIRENZE
     
      Vienna 16 Gennaio 1777.
     
      Assuefatto, siccome io per bontà vostra mi trovo, alle amabili obbligantissime maniere delle quali e per natura e per elezione voi siete mirabilmente fornita, non avrei creduto di potermi aspettar da voi qualche nuovo tratto in genere di gentilezza, che dovesse sorprendermi: ma la vostra ingegnosa cortesia ha ben saputo trovarlo nella sollecita cura di appagar la mia impazienza informandomi del vostro stato dopo l'intrapreso viaggio, ed anche prima di averlo compiuto.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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