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      E questa parimenti non ho la minima repugnanza di far trascrivere esattamente, e a lei comunicarla (se la desidera) con la sola condizione di darla a proprio o dello stampatore ma non a mio nome, parendo a me una prova d'eccessivo amor proprio una mia così minuta cura intorno alle poco importanti circostanze delle mie produzioni.
      Usi meco indulgenza rispetto alle mie debolezze in grazia dell'ingenuità con cui le confesso senza difenderle, e sia sicura dell'ampio contraccambio di gratitudine e di vera stima ch'io le rendo, e con cui sono.
     
      P. S. S'ella mai volesse gli offerti fogli della correzione e delle annotazioni, si compiaccia destinarmi qui persona a cui io possa consegnarli con sicurezza che a lei pervengano.
     
     
     
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      A GIUSEPPE CERRETESI - NAPOLI
     
      Vienna 13 Marzo 1777.
     
      Se io fossi inclinato all'invidia, voi, mio caro signor Cerretesi, sareste il principale oggetto della mia, poiché fra i beni a' quali ci è permesso d'aspirare in questa misera nostra vita non so qual altro possa paragonarsi alla serena e festiva tranquillità dell'animo vostro, che, ripieno sempre di liete e ridenti immagini, non solo resiste imperturbabile ad ogni incomoda vicenda, ma sa cangiare in soggetti di giocoso trattenimento le più onerose passioni dell'umanità. Questo è ben altro che l'ostentata superiorità della superbia stoica, che tanto vantasi di quella pace che realmente non gode. I vostri ultimi, savi e giocosi componimenti, de' quali v'è piaciuto di farmi parte, sono prove sicure della mia asserzione, e mi convincono che le Muse si compiacquero, come si son sempre compiaciute, del vostro commercio, e non vi hanno punto scemato del loro favore.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Marzo Cerretesi Muse