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      È ben picciolo inconveniente la mancanza d'alcun mio componimento nell'arcadica raccolta, ma quando pur si credesse necessario di dar qualche saggio in essa dello stile d'un arcade del secolo, non credo che sarebbe inconveniente maggiore di darlo con alcuni di quei pochi miei lirici componimenti che già si trovano impressi: come sarebbe Li voti pubblici, La pubblica felicità, L'ode di Schönbrunn, di qualche men debole sonetto, o altro che fosse giudicato più tollerabile dal dotto raccoglitore. So che la giustizia è in voi la virtù dominante fra le moltissime che adornano l'animo vostro, onde me ne prometto il compatimento dovuto alla mia involontaria insufficienza, e sono con la più grata ed ossequiosa stima.
     
     
     
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      A FRANCESCO CASSOLI - REGGIO NELL'EMILIA
     
      Vienna 2 Ottobre 1777.
     
      È difficile rispondere, riveritissimo signor conte, all'ultima sua obbligantissima lettera: in primo luogo per l'espressioni che continua in essa a dettarle la visibilmente eccessiva di lei parzialità a favor mio, ed alle quali non trova più maniere onde con energia eguale alla sua sappia pienamente palesarsi la mia equivalente gratitudine: onde supplisca ella alla impotenza mia figurandosela. E non è meno difficile questa risposta perché la sua lettera mi fa conoscere col fatto quanto i suoi (sul proposito della meditata edizione) discordino da' miei pareri. La promessa poi di tutti gl'inediti scritti miei fatta nel manifesto dallo stampatore Davolio mi ha sorpreso a segno ch'io non oso parlarne: e le ragioni con le quali V. S. illustrissima nella sua lettera si studia di giustificarla non giungono a liberarmi dalla mia sorpresa.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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