Pagina (993/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vi auguro quella del Cielo, che nessuno abbandona: e sono di tutto cuore.
     
     
     
      2344
     
      AD AURELIO DE GIORGI BERTÒLA - NAPOLI
     
      Vienna 25 Dicembre 1777.
     
      Non prima della scorsa settimana mi è stato mandato dal degnissimo conte di Wilzeck il piego di Vostra Paternità illustrissima co' suoi poetici componimenti, che, già prima da me ammirati, ho di nuovo con sommo piacere riletti, né ho saputo ritrovare in essi un ragionevole motivo della sua svogliatezza che con tanta energia mi protesta nella obbligante sua lettera del 12 di settembre. Non si lasci sedurre da cotesti eccessi di diffidenza, alli quali io credo che siamo tutti soggetti. Io lo sono certamente a tal segno che poche volte, nel lungo corso della mia vita, ho intrapresa opera alcuna con la fiducia d'esser atto a compirla, e senza l'invincibile necessità in cui mi sono trovato di scrivere nella mia situazione, o nulla o pochissimo di mio sarebbe comparso alla luce. Questo eccesso vizioso di dubbiezza è stato fin'ora il mio insopportabile tormento: ma con tutto ciò non so se siano da invidiarsi coloro che hanno la felicità di non dubitar mai di se stessi. Ella è provveduta parzialmente dalla natura di talenti invidiabili e dalla sua applicazione d'infinite cognizioni, delle quali il numero eccede la comune facoltà dell'età sua. Si fidi più di se medesimo, e non si metta in rischio di trascurare il buono che le somministrerà sempre il suo ingegno per andar cercando l'ottimo altrove. La cicalata sarebbe lunga se a me costasse ora meno lo scrivere: ma a dispetto della mia fisica insufficienza le rammento ch'io l'amo con vera stima e tenerezza, e che sarò sempre col più grato rispetto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Cielo Dicembre Wilzeck Vostra Paternità