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      Mi perdoni il troppo per avventura mio ritenuto temperamento, che giunge talvolta sino al vizio; ma pensi che ormai l'età mia non mi concede d'intraprenderne la correzione. Non mi punisca dell'involontario errore con iscemarmi la sua grazia, e continui a credermi con la più ossequiosa stima.
     
     
     
      2377
     
      A ERCOLE ANTONIO VENDETTINI - ROMA
     
      Vienna 25 Giugno 1778.
     
      Per antico costume io non mi lascio mai di rispondere alle lettere che ricevo: l'ultima che mi venne di V. S. illustrissima già lunghissimo tempo fa, fu quella che accompagnava l'affettuoso dono d'alcune sante reliquie, da lei per sua spontanea bontà raccolte ed inviatemi. Di queste io le resi le dovute grazie, che presentemente ripeto, e d'indi in poi non ho più veduti suoi caratteri.
      Le sono gratissimo dell'obbligante pensiero di farmi parte dell'erudito libro del suo signor padre: ma il transporto del medesimo sarebbe o dispendiosissimo o d'una incomodissima ricerca, per lo più d'infelice esecuzione: sicché deponga questa cura, poiché il libro è già noto in Germania avendolo annunciato alcuno de' gazzettieri letterari dell'impero, onde esso sarà già, o lo sarà ben presto, in questa Biblioteca imperiale, dalla quale io posso averlo ogni momento ed appagare a mio bell'agio la mia curiosità. Non mi dilungo perché lo scrivere è oggi mai per me mestiere incomodissimo. Continui come ha costantemente fatto fin ora a volermi bene, a credersi corrisposto: né metta in dubbio ch'io sono e sarò sempre.
     
     
     
      2378
     
      AD ANTONINO GALFO - ROMA
     
      Vienna 25 Giugno 1778.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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