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      L'idea è vasta, e, secondo egli dice, la ristampa delle opere mie, con questa ricchissima dote, andrà sino a venti volumi. Io non so altro né de' promotori né degli operari di così immensa impresa, ma l'essersi indirizzati a voi è grande argomento che conoscono i loro vantaggi. Io, prevenuto ed impegnato con l'editor di Parigi, né fisicamente atto alla laboriosa corrispondenza alla quale avrei dovuto obbligarmi, non ho potuto accettarla, e non ho ardito di offerir che i miei voti per la felicità dell'impresa che mi spaventa per la sua immensità e per il dispendio che esige.
      Il signor abate Böhm è giunto, ma è disperato avendo perduto il fascetto de' fogli stampati da voi per me cono segnatigli. Mi ha fatto dire ch'egli ha scritto al confessore della vostra adorabile regina per ristorarmi della perdita. In somma, quel genio maligno che da bel principio turbò le nostre spedizioni non si è ancora placato. Addio, mio caro don Saverio. Mi congratulo de' vostri imbarazzi forensi: li auguro fecondi, e sono veramente.
     
     
     
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      A DOMENICO DIODATI - NAPOLI
     
      Vienna 30 Luglio 1778.
     
      Nella vivacità e nell'eleganza del ritratto che ha V. S. illustrissima fatto del dottissimo suo amico e maestro, di cui ho giustamente seco deplorata la perdita, io ritrovo non meno naturalmente espresso quello del bell'animo dell'insigne, grato e savio panegirista, che ha saputo mettere al vero lume le grandi incontrastabili qualità del suo eroe, e senza far torto al vero, render visibile l'utilità d'alcune altre, nelle quali l'innata malignità degli uomini non considera se non se ciò che può servir d'argomento per consolarsi della superiorità degli altrui talenti.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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