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      Le mie stirature de' nervi della testa vogliono imperiosamente che io finisca: onde con la solita grata ed ossequiosa stima mi confermo.
     
     
     
      2402
     
      A FRANCESCO ANTONIO MAINONI - MILANO
     
      Vienna 19 Ottobre 1778.
     
      Il cortese dono de' componimenti poetici da Vostra Paternità illustrissima inviatimi, oltre il molto suo valore intrinseco, ha il merito di assicurarmi dell'invidiabil luogo che fortunatamente occupo tutta via nell'affettuosa sua reminiscenza: sicurezza che tanto mi consola quanto mi onora. Ho letto avidamente e la nobile azione teatrale e la fedelissima versione, con la quale ha ella magistralmente arricchito il Parnaso italiano de' preziosi tesori poetici che avea già consegnati alle Muse latine la splendida fecondità d'un insigne eminentissimo scrittore. Mi congratulo seco del vigore col quale va ella sempre superando se stessa, e procurerò che qui le sia resa la medesima giustizia da tutti quelli ch'io conosco idonei alla graduazione di giudici.
      Son così oppresso dal peso degl'infiniti debiti de' quali mi ha sempre caricato la benignissima parzialità del venerato nostro signor cardinale Durini, che non ho né pur il coraggio di presentarmi al mio generoso creditore. Assuma ella (la prego) appresso di lui le mie veci: gli baci per me umilmente la mano, e sia mallevadore a lui della mia tanto viva quanto rispettosa riconoscenza, che durerà fin ch'io viva.
      Se la mia testa mel permettesse, sarei seco molto più prolisso; ma non lasci perciò, a dispetto della insufficienza mia, di credermi costantemente sempre con la più grata ed ossequiosa stima.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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