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      Ditegli a suo tempo mille tenerezze a mio nome. Addio. Vi rendo col più vivo dell'animo gli auguri delle buone feste e del buon capo d'anno: ufficio per altro inutile fra noi, che lo replichiamo perpetuamente ogni giorno. Addio di nuovo: vi abbraccio di nuovo con la solita tenerezza, e mi confermo il vostro fedelissimo.
     
     
     
      2408
     
      A GIUSEPPE BECCADELLI DELLA SAMBUCA - NAPOLI
     
      Vienna 1778.
     
      Il portatore della presente è il signor abate Leonardo Panzini, di ritorno a coteste sue native felicissime contrade dalla città di Bukoreste, dove per alcun anno si è trattenuto, invitatovi a dirigere l'educazione letteraria de' figliuoli del principe di Valachia. Egli ardentemente ambisce di rassegnare all'Eccellenza Vostra gli umilissimi omaggi del suo dovuto rispetto e d'implorar la permissione di ricovrarsi sotto i benefici auspici dell'alto suo patrocinio. Gratuitamente ei suppone che il credito mio appresso di Vostra Eccellenza possa agevolargliene le vie: ed io, benché non ignaro del poco che può arrogarsi lo scarso merito mio, mi sento così onorato dal di lui supposto, che non ho il coraggio di disingannarlo. Tanto più che, parlando solamente ella seco, scoprirà subito i rarissimi talenti de' quali è stata a lui prodiga la natura e le vaste e pellegrine cognizioni delle quali l'indefessa sua applicazione ha saputo arricchirli, né vorrà negargli i contrassegni della nota di lei umanissima benignità. Onde potrà per avventura egli continuare a supporsi in qualche parte debitore a me di quelle grazie che non dovrà che a Vostra Eccellenza ed a se stesso.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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