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      Non vi lagnate, caro amico, della presente vostra attiva situazione. Non siam nati per passar tutti i nostri giorni nell'ozioso Liceo: siam debitori di prestarci ancora ai tanti altri innumerabili uffici della vita, necessari alla società della quale godiamo i vantaggi.
      La mia salute è migliore di quello che l'età mia mi autorizza a pretendere, ma non lascio perciò d'avvedermi che di giorno in giorno me n'è più sensibile il peso. Ammiro, come sempre ho fatto, l'invidiabile vigore e facilità vostra nel per me duro mestier dello scrivere, ma se non posso in questo imitarvi, lo farò ampiamente nel contraccambio, che vi rendo e vi renderò sempre, dell'amor vostro con la più sincera, tenera e costante stima che voi meritate.
     
     
     
      2420
     
      AD AURELIO DE GIORGI BERTÒLA - NAPOLI
     
      Vienna 8 Febbraio 1779.
     
      Il sublime e savio disegno, le vive e numerose immagini, i pellegrini pensieri ed il vigoroso e vario colorito che rendono ammirabile la bell'ode da Vostra Paternità illustrissima inviatami, mi farebbero troppo amaramente riflettere sulla presente mia dolorosa inefficacia, se il guadagno della gloria del soggetto che in essa si deplora e si esalta, e di quella dell'illustre scrittore che tanto vi si augumenta, non ne raddolcissero in parte la rincrescevole idea. Continui ella per consolarmi ad accrescere la da me presagita celebrità dei suo nome, ma non cessi mai intanto di credermi veracemente.
     
     
     
      2421
     
      A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
     
      Vienna 8 Febbraio 1779.
     
      Dunque, caro amico, la nostra adorabile principessa di Belmonte ci ha abbandonati per sempre?


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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