Or vada la corta prudenza umana, sulla fede del passato, a fabbricar prognostici del futuro! Verifichi Vostra Eccellenza il mio che mi promette la continuazione dell'invidiabile sua benevolenza, e la permissione di poter sempre col dovuto antico rispetto vantarmi.
     
     
     
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      A FRANCESCO FATTIBONI - CESENA
     
      Vienna 1 Marzo 1779.
     
      Una obbligantissima lettera di V. S. illustrissima, data in Cesena il dì 30 agosto dell'anno scorso, ed accompagnata dal cortese dono de' due primi volumi delle sue Opere drammatiche, dopo aver impiegati ben sei mesi nel suo viaggio è pure finalmente giunta alle mie mani quattro giorni sono, cioè il 25 del passato febraro mercé l'ufficiosa cura di monsignor Costaguti, che esercita attualmente in questa cesarea Corte con gradimento ed applauso universale il suo quadragesimale apostolico ministero. Tutta questa noiosa cronologica filastrocca è necessaria per evitare il rischio che possa attribuirsi ad una mia rozza negligenza la tardità di questa risposta. Eccomi dunque a renderle in primo luogo distinte grazie della costante sua sincera benevolenza, che trionfa degli anni e delle men favorevoli circostanze e mi obbliga a contraccambiarla (siccome faccio) con la più affettuosa gratitudine e con la più candida corrispondenza. Mi congratulo poi veracemente seco de' molti visibili guadagni che le ha prodotti nella facoltà poetica l'idefessa sua applicazione, ma specialmente dell'uso magistrale ch'ella ha contratto di quel vero linguaggio del Parnaso, che sa congiungere alla nobiltà ed all'armonia la facilità e la chiarezza in tal maniera che non trova l'invidia ove l'emende.