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      A persona di così amabile ed autorevole carattere come negare ubbidienza? E come degnamente prestarla nella grave età mia, che, accompagnata da mille incomodità sue seguaci, mi va defraudando di giorno in giorno delle fisiche attività, e specialmente di quelle del leggere e dello scrivere? Pure, benché persuaso della mia inabilità ad ubbidirla, lo tenterò quanto basti a convincerla che l'ho voluto. Ho letti dunque e triplicatamente riletti i Salmi inviati, con somma attenzione, piacere e meraviglia: né so dirle abbastanza quanto mi abbia sorpreso e dilettato il veder la nostra lingua fra le sue mani resa abile a farci gustare l'enfasi, l'energia e la focosa elevazione dell'ispirato salmista senza perder chiarezza, senza urtar negl'inconvenienti così difficili ad evitarsi nel voler violentare il genio del nostro a trasformarsi in quello dell'ebraico idioma, senza trascurar mai la non affrettata, ma nitidissima purità del linguaggio, e conservando sempre in ogni suo verso quella sonora seduttrice armonia che tanto aggiunge d'efficacia e di vigore ai pensieri. La picciola nota che le includo delle mie osservazioni le farà conoscere quanto poco a me si convenga l'allacciarmi la critica giornea e quanto scarse siano state le occasioni d'esercitar la mia lima per ubbidirla. Usi ella meco della sua indulgenza e per quello che non ho saputo, e per quello che ho ardito di fare. Mentre io mi congratulerò intanto con me medesimo d'aver prolungati i numerosi miei giorni sino a poterle prestar di mia mano la dovuta venerazione e l'altissima stima con cui invariabilmente mi vanto di V. E. reverendissima.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Salmi