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      Per altro sappiate ch'io mi son battuto col passato orrido inverno con un valore che non avrei potuto sperare di avere, uscendo tutti i giorni, e non trascurando alcuno de' miei andamenti. Contraccambio questi teneri sintomi del vostro amore con quelli della mia dovuta gratitudine, e non mi meraviglio che sia scarsa la vostra società, perché delle cose buone non si può pretendere abbondanza nel mondo. Addio, carissimo signor Grisi: continuate a riamarmi, e non mi fate mai il torto di dubitare ch'io non sia sempre l'istesso istessissimo vostro servitore ed amico.
     
     
     
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      A MICHELE TORCÌA - NAPOLI
     
      Vienna 18 Aprile 1780.
     
      L'esempio che mi date dell'economia spartana nelle parole, della quale pur troppo ho da gran tempo bisogno, è una considerabile aggiunta agli obblighi che vi professo. Imitandovi dunque, vi rendo grazie del caro dono della relazione bilingue, simplex munditiis e senza meretrici ornamenti, ma distesa con quella magistrale eloquenza, che dissimula l'arte che l'ha prodotta. Le savie, abbondanti ed erudite note che la corteggiano mi han già molto utilmente trattenuto, né desisteran così presto da questo impiego. Voi siete sempre lo stesso: siatelo, vi prego, ancora nel conservarmi l'amorosa parzialità che mi avete così convincentemente dimostrata, e della quale mi date una novella prova nel provvedermi delle belle produzioni poetiche di cotesto signor don Pasquale Petroli, da voi visibilmente sedotto a favor mio. Non gli lasciate ignorare l'alto pregio in cui terrò sempre quindi innanzi i suoi distinti talenti, e ripetete sempre a voi medesimo ch'io non cesserò mai d'essere con indelebile ossequiosa gratitudine.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Grisi Pasquale Petroli