Pagina (1184/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A questi fisici ostacoli, che limitano la mia ubbidienza a' suoi comandi, se ne aggiungono ora de' morali; ed eccogliene uno invincibile. Un personaggio della più luminosa estrazione fra le più distinte famiglie di Roma, uomo di raro ingegno, di vasta dottrina e di costumi adorabili, ha desiderato di legar meco un regolar commercio letterario, mandandomi copie de' suoi eccellenti componimenti toscani e latini ed esigendo da me i miei pareri sopra i medesimi. Un commercio che mi onorava e dilettava a tal segno avrebbe fatto la mia vanità e la mia delizia, ma la mia povera, logora umanità mi ha finalmente, mal mio grado, costretto a dimandar quartiere, e sa Dio con quale stento m'è riuscito d'ottenerlo. Mi dica ora V. S. illustrissima con qual fronte potrei mandar io in Roma pubblici documenti d'essere io abile per altri, avendo protestato di non esserlo per lui. Ella non ha bisogno punto de' miei suffragi, e gli altri, che ho per l'innanzi francamente e candidamente dati, non lasciano ignorare il pregio in cui tengo tutte le sue produzioni. Leggerò anche questa, quando potrò farlo con animo meno oppresso e con occhi più fermi. Intanto non congiuri ella con la natura, scemandomi l'amor suo come fa essa la mia attività, ma continui a riamarmi qual sono ed a credermi con la solita ossequiosa stima.
     
     
     
      2564
     
      A CARLO ROMEO - NAPOLI
     
      Vienna 21 Giugno 1781.
     
      La visibile economia di parole, che potrebbe passar per rozzezza in questa risposta, non è colpa ma difetto: e son certo che costerà meno alla gentilezza di V. S. illustrissima il perdonarla anche colpa, di quello che a me costa la dura necessità di commetterla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Roma Dio Roma Giugno