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      Supplisce in parte a' miei difetti l'eccesso di cortesia del signor conte d'Ayala mio amico, che conduce da me questo nobile forestiere, facendomi così godere di tratto in tratto la sua presenza, che tanto mi consola quanto mi onora.
      Creda, amatissimo mio signor abate, ch'io sento tutto il peso della gratitudine di cui mi carica la sua beneficenza nel procurarmi vantaggi così invidiabili; compatisca, non perdoni la mia involontaria brevità, che a me solo è dannosa; continui ad onorar l'umanità gelosamente conservandosi; e non cessi di riamar come ha voluto fin'ora a dispetto de' suoi difetti il suo.
     
     
     
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      AD ANGELICA BERTOLINI CATALDI - FIRENZE
     
      Vienna 23 Agosto 1781.
     
      Non avete punto bisogno, signora contessa gentilissima, di valervi delle armi mie, cioè delle mie sentenze poetiche, per convincermi della costanza della vostra amicizia: io ne ho argomenti così solidi che dovrei essere stupido per dubitarne. So che voi non siete capace di cangiar pensiero a riguardo mio, e vi desidero persuasa dell'ampio contraccambio della mia dovuta corrispondenza. L'obbligante attenzione di avvertirmi del vostro viaggio n'è una nuova dimostrazione con l'affettuosa cura di accennare alla mia fantasia dove possa andarvi situando, seguitandovi. Vi auguro prospero ed allegro il tragitto, deliziosa la permanenza e fortunato il ritorno, ma con tutta quella dose di florida e robusta salute che presentemente godete e con la savia perseveranza nel valervi per conservarla degli esperimentati mezzi coi quali avete conseguito di procurarvela.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Ayala Agosto