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      AD ANTONIO GREPPI - MILANO
     
      Vienna 4 Gennaio 1782.
     
      È costante V. S. illustrissima, mio caro signor conte, nel continuare a generosamente obbligarmi, come sono io nell'andare sempre scemando di attività fisica per impiegarla in qualche esercizio della mia grata ubbidienza.
      Gli affettuosi auguri suoi al ritorno del nuovo anno non solo esigono i miei per la sua degna persona, ma dovrebbero esser prevenuti: la delicata giorgina, ch'io non sono in dritto d'aspettare, sempre viene a rimproverarmi la mia tardanza. Non creda però che ne sia reo l'animo, che sente di quanto gli sono debitore, e che mi farà sempre essere con la dovuta ossequiosa gratitudine.
     
     
     
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      A DANIELE FLORIO - UDINE
     
      Vienna 7 Gennaio 1782.
     
      Trasportata V. S. illustrissima dalle umanissime disposizioni del suo bel cuore, impiega la perenne ed aurea sua vena poetica per onorarmi; ma temo che questa troppo invidiabile ed affettuosa sua cura serva a più d'uno di stimolo per esaminar quanto io la meriti: esame a cui con gran ragione io temo di sottopormi. Ma con tutto ciò io gliene sono al sommo tenuto e me ne compiaccio, perché, quanto meno io la merito, tanto è più grande e sicuro l'amore che la cagiona. Io non so se avrò la fronte di farne l'ostentazione che soglio fare d'ogni suo scritto, ma sento tutto il peso d'un simil debito. Al degnissimo monsignor suo fratello i miei ossequiosissimi rendimenti di grazie: ed a lei direi molto più se fossi meno oppresso da' miei abituali incomodi di salute, che in questa stagione sono insopportabili e mi affrettano a protestarmi col dovuto rispetto e gratitudine.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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