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      Non dubito che, quando si sarà messo in assetto, penserà a mandarmi il noto ritratto.
      Intanto io sospendo di rappresentar con esso lui il noioso personaggio di creditore con una richiesta che paia rimprovero della sua tardanza. Ma ciò non iscema punto la gratitudine della quale io le son debitore. Desidero che la sorte mi somministri opportunità per darle prove del sincero affetto e della vera stima con cui sono e sarò sempre.
     
     
     
      2614
     
      A FRANCESCO CARDINALI - ROMA
     
      Sensibilissimo all'attenzione ch'ella ha voluto usar meco co' suoi cortesi auguri sull'ingresso del nuovo anno, le ne rendo di cuore il dovuto contraccambio implorando per lei dal Cielo le più desiderabili prosperità, le quali seconderebbero perfettamente i miei desideri se l'angusta sfera della mia attività mi contrastasse meno di aspirare al merito di procurarlene. Unisca i miei a' voti suoi perché dileguino una volta le oscure nuvole che sovrastano da tanto tempo alla povera mia patria. E pieno intanto di riconoscenza e di stima, mi protesto.
     
     
     
      2615
     
      A UN CAVALIERE MODENESE
     
      È ben difficile d'immaginare una gentilezza e generosità maggiore di quella di fare altrui una grazia, e poi ringraziar quello a cui si è fatta, di averla ricevuta con tutto quel senso di conoscimento, del quale egli era capace. Questo appunto è il caso di Vostra Eccellenza, che dopo avermi favorito della sua presenza e dopo aver non solamente tollerata ma esaudita la mia importunità fa meco col foglio suo gentilissimo de' 20 quell'ufficio che far potrebbe se il debito, che me n'è risultato seco, fosse anzi dalla sua parte.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Cielo Vostra Eccellenza