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      Non so per altro dissimulare che mi sono un poco compiaciuto che le cattive strade l'abbiano alquanto incomodata: un resto di genio italiano non insensibile al piacere della vendetta ha trovato di che appagarsi nel sentire che l'Eccellenza Vostra non ci abbia impunemente abbandonati, ed ho concepita insieme una ragionevole speranza del suo più sollecito ritorno, poiché dopo questa esperienza non ho da credere che voglia ella attendere che la perversa stagione renda di nuovo le strade impraticabili.
      La gratitudine del suo raccomandato eccede di troppo i miei crediti con esso lei. Fin'ora (desiderandolo sempre) non ho conseguito il piacere di essergli utile in cosa alcuna: me lo procurerò con la maggiore efficacia quando mi si presenti o mi sia da lui somministrata l'opportunità di farlo, e non avrò altro rimorso senonché la molta propensione ch'io mi sento per esso mi scemerà il merito di secondare chi la raccomanda. La lettera di Vostra Eccellenza mi consola, ma non contraccambia la sua lontananza. Non faccia durar la necessità di così ineguale compenso e mi creda costantemente.
     
     
     
      2633
     
      N. N. A N. N.
     
      Vienna 22 Gennaio 1753.
     
      Le lettere costano otto craizer a mandarle ed altri otto a prenderle: scrivendo ogni settimana fanno sedici fiorini a capo l'anno, che suppongono quattrocento fiorini di capitale. Né voi né io siamo in queste bellezze di sacrificare simil somma in cose non necessarie. Il bilancio dei nostri reciprochi beneficii non è ancor fatto: rimettiamocene all'arbitrio del Signore Iddio, che rimunererà il creditore.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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