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      E quanto all'assicurar il padre per l'avvenire, fece tutto quello ch'era imaginabile. A' sicarii, che presto furono scoperti, e con le particolarità narrate, ove fossero venuti, ove andati, diede bandi de' maggiori che quell'eccelso consiglio soglia dare per eccesso di sorte alcuna. Fece un proclama in stampa, con premii amplissimi al popolo e cadauno che mai per alcun tempo, venendo occasione ch'alcuno tentasse d'offendere il sudetto padre, si sollevasse ammazzando o prendendo gl'attentori di qualunque offesa; et i stessi premii propose ancora a chi manifestasse alla giustizia alcuna machinazione o trattato contro il sudetto padre. Diede facoltà al padre d'avere chi l'accompagnasse con abilità di portar arme di qualunque sorte. Et acciò che potesse mantenersi, gli fece accrescimento di stipendio e prese parte che del publico gli fosse pagata una casa a San Marco, ove potesse abitar sicuramente.
      Ma il padre fu risoluto di non mutar il suo instituto di vita e supplicò di poter viver in monasterio tra' suoi frati, co' quali ave va sin a quella età vivuto, asserendo ch'egli mai non avrebbe saputo vivere altrimente, essendo quella la sua vocazione. Nel che fu gratificato col solo fargli fare alcune picciole fabriche aggionte alla sua camera, dalla quale per un picciolo corridore et una scala potesse aver comodità d'entrar in barca, a fine che occorrendogli nel publico servizio talora ritornare di notte al monasterio, non restasse esposto all'insidie. La necessità lo costrinse ancora a mutare nell'esterno in parte il suo tenor di vita.


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Vita del padre Paolo
di Fulgenzio Micanzio
pagine 190

   





San Marco